Di Simone Pellizzoni

L’interprete di conferenza viene a volte considerato una specie di mago, capace di fare 100 cose contemporaneamente senza che gli vada in fumo in cervello. È vero, il lavoro dell’interprete è affascinante, imprevedibile e ricco di sfide. Agli occhi, o meglio, alle orecchie di chi ci ascolta, sembra tutto bellissimo – la simultanea o la consecutiva in particolare suscitano un interesse incredibile nell’ascoltatore, facendoci provare un forte senso di orgoglio perché abbiamo messo in comunicazione due o più persone con una tecnica che in pochi dominano.

Però, non è tutto oro quel che luccica, perché per raggiungere quel livello di calma e perfezione l’interprete ha dovuto fare un lavoro non da poco. E non mi riferisco solo alla preparazione tout court – parlo soprattutto del suo autocontrollo. Quando ci si prepara per affrontare un incarico, ci sono numerosi fattori da prendere in considerazione su cui dobbiamo esser pronti: la tematica dell’intervento, l’accento degli oratori, la preparazione di un glossario quanto più completo possibile, lo studio dei materiali e anche la gestione dell’ansia. Sì, la gestione dell’ansia, avete letto bene. Perché se sui primi elementi possiamo avere un certo controllo, su quest’ultimo viene un po’ meno. E per qualche interprete in erba, questo aspetto potrebbe sfuggire, rischiando di rovinare l’intera prestazione.

Ricordo ancora quando al primo anno della magistrale in interpretazione rischiai di non superare un esame perché, travolto completamente dall’ansia, era come se mi fossi dimenticato di come prendere le note in consecutiva. Quell’episodio mi segnò talmente tanto che iniziai a cercare su internet tutta una serie di tecniche e strategie per allontanare l’ansia quando dovevo interpretare.

Memore di quell’esperienza, spero di fare cosa gradita condividendo con voi qualche trucchetto su come tenere alla larga questo perfido nemico che potrebbe metterci i bastoni fra le ruote nei momenti meno opportuni:

  1. La respirazione. Potrà sembrare banale, ma respirare correttamente prima e durante può davvero fare la differenza. Su internet ci sono molti video che propongono tecniche di respirazione per tenere a basa l’ansia. Copio e incollo qui di seguito il link a un video Youtube tratto dal canale Lourdes de Rioja associato alla DG interpretazione delle istituzioni europee. https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=XZ4oXntTgRo&feature=emb_logo
  2. La fiducia. Cosa intendo con fiducia? Prima di accettare un incarico o di dare un esame, si studia, ci si prepara, ripassiamo e ci esercitiamo. Eppure, sebbene sappiamo di esser pronti e di aver fatto tutto ciò che era in nostro potere per affrontare al meglio il lavoro, continuiamo ad avere quella vocina in testa che ci fa credere di non essere ancora pronti, quel nodo allo stomaco che ci fa capire che forse sarebbe meglio studiare ancora invece di riposarci. Ecco, per quanto sia difficile, credete in voi. Sapete di aver studiato, conoscete tutte le parole a memoria, vi siete esercitati. Siete pronti. Non avete nulla di cui temere, abbiate fiducia nelle vostre capacità e tutto andrà bene.
  3. Nutri la tua anima! Non serve a nulla studiare e prepararsi per ore e ore. Il cervello si stanca, non immagazzina più informazioni e sprechi tempo prezioso che potresti dedicare a te stesso. Esci, cammina, corri, fai ciò che ti piace e distraiti. Regalati un po’ di tempo ogni giorno per dare linfa a ciò che davvero ti fa stare bene. 
  4. Crea una tabella di marcia. Avere un’agenda o un calendario su cui scrivere cosa fare in un determinato orario sarà la svolta. Una fonte di stress può anche essere la cattiva gestione della giornata perché si hanno mille impegni e non si è organizzati. Si inizia a pensare di non aver abbastanza tempo e si viene schiacciati dal peso dello stress. Invece, una tabella di marcia in cui si indicano chiaramente i giorni e gli orari in cui fare quella o quell’altra cosa vi salverà e vi permetterà di trovare quella calma che nella nostra professione è tanto cara (sempre ritagliandosi un momento per sé stessi).

Col passare del tempo e con più esperienza alle spalle, vedrete che riuscirete a mantenere sempre meglio la calma e a fare faville in cabina o su un palco. Nel frattempo, provate ad attuare questi trucchetti e fatemi sapere se si sono rivelati efficaci. Aggiungete, se vi va, anche un quinto, sesto punto così da allungare la lista e aiutare ulteriormente altri aspiranti interpreti alle prese con questo nemico invisibile: l’ansia!

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