Di Anna Morana

“Non cerco mai di migliorarmi o di imparare qualcosa, rimango esattamente come sono. Non sono uno che impara, sono uno che evita. Non ho voglia di imparare, mi sento perfettamente normale nel mio mondo pazzo; non voglio diventare come gli altri.” Charles Bukowski.

Quanti si ritrovano in questa frase? Credo in pochi, anche perché si racconta che tra i traduttori la sindrome dell’impostore sia oltremodo dilagante. Detto ciò, credo fermamente che un costante aggiornamento o semplicemente una valutazione di quello che altri colleghi hanno da dire riguardo la nostra professione sia non imprescindibile, ma quantomeno utile.

È per questo motivo che ho deciso di stilare un elenco di quei libri che si presentano non solo come validi alleati per coloro che si affacciano al mondo della traduzione, ma anche per i più navigati che desiderano ampliare le proprie conoscenze. Vediamoli insieme:

  • Franca Cavagnoli – La voce del testo. Nell’ipotetica biblioteca del traduttore il libro della Cavagnoli non può non essere citato per primo. Pubblicato per la prima volta nel 2012, il libro si suddivide in tre parti che corrispondono grosso modo alle tre fasi del lavoro di un traduttore: leggere, tradurre, rivedere. L’autrice, forte della sua esperienza di insegnamento, ha un approccio molto pratico. Nelle pagine sono infatti forniti stratagemmi per affrontare differenti tipi di traduzione, ma soprattutto i differenti tipi di lettore.
  • Bruno Osimo – Manuale del traduttore. Un testo forse un po’ snobbato, soprattutto da coloro che sostengono l’idea che la traduzione è un’arte e come tale non può essere spiegata e sviscerata. Però Osimo lo fa e ci riesce molto bene. Forte anche lui di numerosi anni di insegnamento presso la “Altiero Spinelli”, cerca di fornire al lettore le risposte alle tante domande che spesso tra i banchi di scuola rimangono inevase.
  • Mariarosa Bricchi – La lingua è un’orchestra. Edito da Il Saggiatore, il libro di Mariarosa Bricchi ha un sottotitolo inequivocabile: “Piccola grammatica italiana per traduttori (e scriventi)”. In un mondo in cui tutti i traduttori sono scriventi, ma non tutti gli scriventi sono traduttori l’autrice fornisce spunti di riflessione circa l’uso dell’italiano, con un tono sempre leggero e ironico.
  • Umberto Eco – Dire quasi la stessa cosa: Esperienze di traduzione. Pubblicato da Bompiani, il saggio di Eco si presenta come sintesi di numerosi convegni e seminari che Eco tenne tra Toronto, Oxford e Bologna. Ogni problema teorico affrontato da Eco nasce da esperienze personali dell’autore, presenza fissa nei lavori di traduzione delle sue opere, ma anche correttore di traduzioni realizzate da colleghi.
  • Josiane Podeur – La pratica della traduzione. Dal francese in italiano e dall’italiano in francese. Come spiega già il sottotitolo, questo libro è utilissimo per tutti coloro che si trovano a tradurre da e verso la lingua dei nostri cugini francesi. Il testo apporta un numero spropositato di esempi, utili al traduttore che si avvicina alla traduzione editoriale ma non solo. Particolare attenzione poi alle insidie che si annidano dietro una traduzione francese-italiano, ma anche italiano-francese, semplice soltanto nell’apparenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *