Di Daniela Lamanna –

Almeno una volta nella vita a qualsiasi germanista è stata fatta una domanda: “Perché hai scelto una lingua così fredda?”, uno dei tanti falsi miti legati alla lingua tedesca. Tendenzialmente la lingua tedesca, oltre che fredda, viene definita difficile, dura, brutta… e chi più ne ha più ne metta. Sicuramente è una lingua che, da chi ha come lingua madre una lingua neolatina (o romanza, che dir si voglia), viene percepita come molto distante, per cui se a primo impatto l’italiano (come anche il francese o lo spagnolo) viene percepito come una lingua “dolce”, il tedesco viene percepito come una lingua “fredda”. Eppure, se si va oltre tutti i falsi miti e stereotipi legati a questa lingua, si scopre un bellissimo mondo ricco di possibilità.

Da un punto di vista puramente linguistico, quando si inizia a studiare tedesco, si scopre ogni giorno qualcosa di nuovo che motiva e accresce la voglia di continuare a studiare. Diventa una sfida continua con sé stessi, per cui di sicuro non ci si annoia mai! Il punto è, perché diventa una sfida?

Nella sua apparente difficoltà, la lingua tedesca ha dei vantaggi a suo favore, che diventano i punti di forza principali quando ci si approccia allo studio di questa lingua. Innanzitutto, il tedesco fonda la costruzione delle frasi su tre parole chiave: logica, concretezza, pragmatica (che, a dirla tutta, sono un po’ le tre parole chiave su cui si fonda l’intera lingua). Se vi state chiedendo cosa significa questo, lo vediamo di seguito:

  • Se è vero che le frasi tedesche possono sembrare senza fine, in realtà la loro lunghezza è ben motivata. La prima cosa da tenere a mente quando ci si trova davanti una frase in tedesco è l’importanza del verbo, che ha un ruolo fondamentale all’interno della frase: all’interno delle frasi semplici, o delle frasi principali, è presente il verbo coniugato che occupa di norma il secondo posto, mentre all’interno delle frasi complesse, o delle frasi subordinate, è presente il verbo all’infinito/participio passato che occupa di norma l’ultimo posto, chiudendo così la frase. Per cui, davanti alle frasi più lunghe, niente panico! Basta cercare come un segugio il verbo, e si è a metà dell’opera.
  • La ricerca del verbo è anche facilitata dalla convenzione che ancora una volta sfrutta la logica: questa prevede infatti che tutti i sostantivi vengano scritti con la lettera maiuscola, permettendo così una differenziazione che salta all’occhio poiché spesso sostantivo e verbo sono identici (das Fernsehen – fernsehen).
  • Individuati verbo e sostantivi, il resto poi vien da sé grazie alla presenza dei casi e delle declinazioni, croce e delizia di questa lingua. Questi permettono di distinguere la funzione di ogni singolo elemento della frase, oltre che il genere delle cose e delle persone coinvolte.
  • Infine, all’interno delle frasi vi è un ordine da seguire, e niente viene lasciato al caso. La prima regola aurea è che ciò che è noto (il tema) precede ciò che non è noto (il rema), e ciò che si vuole mettere in rilievo si posiziona alla fine della frase. Inoltre di norma (ma non obbligatoriamente!) i diversi complementi seguono un certo ordine, memorizzabile grazie ad un acronimo formato dalle loro iniziali: tekamolo. Avremo quindi prima i complementi di tempo (Temporalangabe), poi quelli di causa (Kausalangabe) seguiti da quelli di modo (Modalangaben) e infine di luogo (Lokalangaben).
  • Come le frasi, anche le parole tedesche possono essere molto lunghe tanto da sembrare quasi degli scioglilingua. Anche in questo caso entrano in gioco le tre parole chiave citate prima, poiché ancora una volta viene applicato perfettamente il principio dell’economia linguistica. Come avviene tutto ciò? Con un processo aritmetico! Tutto questo è reso possibile dalla sua natura di lingua agglutinante, e ciò vuol dire che forma le parole unendo diverse radici, oppure radici e affissi. Quante volte ci siamo trovati davanti a parole lunghissime che a primo impatto ci spaventano, eppure in realtà sono parole semplicissime: prendendo una parola lunga, basterà dividerla individuando tutte le radici, sommarle tra loro et voilà, il risultato finale vi darà il significato della parola! Facile, no? Facciamo un esempio:

die Geschwindigkeitsbegrenzung è una parola formata da die Geschwindigkeit (la velocità) + die Begrenzung (il limite, il confine), che sommate creano il nostro ‘limite di velocità’.

Una volta capito questo semplice meccanismo, potrai giocare con le parole e creare dei neologismi! Nella lingua tedesca ne vengono infatti creati moltissimi ogni giorno, soprattutto in alcune varietà linguistiche (basti pensare, tra le tante, alla Jugendsprache, ovvero alla varietà linguistica utilizzata dai giovani).

  • Infine, ma non meno importante, è una lingua che si legge così come si scrive. Salvo alcune eccezioni (basti pensare ad esempio all’Umlaut, ovvero alla dieresi, oppure al suono /x/ presente tra tanti nel pronome personale di prima persona ‘ich’) le parole si leggono così come sono scritte. Anche da un punto di vista ortografico e prosodico non presenta particolari problemi, restando quindi una lingua molto intuitiva e facile sia da parlare che da scrivere.

Come è naturale che sia, ovviamente ha anche degli svantaggi, delle piccole difficoltà intrinseche che però non devono certo spaventare chi decide di studiare tedesco. Tra questi, sicuramente gli svantaggi sono i seguenti:

  • è una lingua flessiva. Questo vuol dire che come avveniva per il latino, e come avviene per altre lingue (ad esempio il russo), è una lingua che ha dei casi e delle declinazioni. Quasi nulla di nuovo per chi ha studiato il latino (ebbene sì, si è avvantaggiati), ma nulla di impossibile per chi non lo ha studiato. Sarà un po’ difficile entrare nel meccanismo, ma sarà una bella sfida imparare ad usarli bene, e una vera e propria conquista quando parlando o scrivendo si declina tutto perfettamente!
  • È una lingua agglutinante, ciò vuol dire che è ricca di preposizioni che abbinate a un verbo ne cambiano il significato. E questi verbi (a meno che non facciano eccezione) solitamente rientrano nella categoria dei verbi separabili. Inoltre, ogni preposizione prevede un caso diverso. Solo a pensarci ti sta venendo mal di testa, ammettilo, ma niente panico! Con un po’ di pazienza, saprai usarli come un tedesco, e sarà un orgoglio ogni verbo con preposizione nuovo che impari.

Evidenziate le peculiarità puramente linguistiche, vediamo in che modo anche da un punto di vista lavorativo è una lingua che ha i suoi vantaggi. Chi sceglie di studiare traduzione e/o interpretazione deve considerare diversi fattori nella scelta delle lingue di specializzazione. Quindi, quali opportunità offre il tedesco? Per chi non lo sapesse, è una scelta che è un vero e proprio investimento per il futuro. Basti pensare che è una delle lingue più diffuse e importanti d’Europa, lingua madre in Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Liechtenstein, Lussemburgo e Trentino-Alto Adige.

La lingua tedesca è ritenuta una lingua molto forte nel mercato del lavoro: la Germania ha un ruolo centrale nell’economia europea, tanto che rappresenta il primo partner commerciale per l’Italia, mentre l’Italia è il secondo partner commerciale per Austria e Svizzera. Non dimentichiamo poi che l’economia tedesca è estremamente avanzata nel settore delle tecnologie moderne e che in Italia operano circa 2 mila aziende tedesche (come, tra le tante, Bosch, BMW, Lufthansa e Mercedes) che danno lavoro a migliaia di italiani.

Per molti è forse difficile da credere, ma dopo l’inglese è la seconda lingua più usata nelle pubblicazioni scientifiche, ed è una lingua fondamentale per gli studi, le attività tecniche e quelle di ricerca scientifica.

La conoscenza del tedesco è un requisito essenziale anche per i professionisti che scelgono di specializzarsi nel settore turistico e del Made in Italy. Forse non tutti sanno che i tedeschi sono letteralmente innamorati dell’Italia, della sua storia e cultura, della sua cucina, e dei suoi prodotti Made in Italy, tanto che ogni anno in Italia si registrano milioni di presenze. Non meno importante, è anche il ruolo importante che la Germania ha da sempre nel mondo della cultura, tanto che la lingua tedesca è spesso la lingua della filosofia, della musica, della letteratura, dell’arte e del cinema.

Infine, la Germania è un paese ricco di storia e cultura, una nazione stupenda tutta da scoprire, che favorisce gli scambi interculturali e accoglie sempre di buon grado tutti coloro che vogliono studiare e lavorare lì anche grazie a diversi progetti promossi da diversi enti linguistici e culturali e alla loro natura multiculturale.

Insomma, se si guarda al di là dei falsi miti e degli stereotipi legati alla lingua tedesca, si possono cogliere tantissime possibilità ed opportunità tanto che si potrà dire «Deutsche Sprache, schöne Sprache»!

2 Replies to “«Deutsche Sprache, schwere Sprache» – Perché studiare il tedesco, una lingua “fredda” e “difficile” dalle molteplici possibilità”

  1. Vielen Danke. Il suo articolo è molto interessante e ben fatto. Lo faro leggere ai miei studenti di tedesco.

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