Di Maria Laura Morgione –

Spesso si cercano traduttori per traduzioni legalizzate, asseverate o per una traduzione con apostille.  Si può essere un po’ confusi per l’uso di parole che sembrano sinonimi o, peggio, il cui significato pare oscuro.

Facciamo un po’ d’ordine.

Ho un documento straniero e devo presentarlo in italia

In tal caso bisogna:

1) Verificare se l’autorità italiana richieda la legalizzazione dell’originale.

Risposta affermativa: verificare se lo Stato che ha emesso il documento aderisca alla convenzione dell’Aja sulla legalizzazione tramite apostille: https://www.hcch.net/en/states/hcch-members.

Risposta negativa? Vai direttamente al punto 4.

2) Vi aderisce? Ottimo! Basta far apostillare l’originale presso l’ente straniero di emissione.

3) Adesso puoi contattare un traduttore professionista – l’ideale è un madrelingua italiana – che traduca il testo e asseveri la traduzione.

4) Non vi aderisce? Il documento va legalizzato presso un ente consolare in Italia. 

4.a) Dopo la legalizzazione, puoi contattare un traduttore professionista – l’ideale è un madrelingua italiana – che traduca il testo legalizzato e asseveri la traduzione, oppure chiedere al consolato di occuparsene.

Ho un documento italiano e devo presentarlo all’estero

In tal caso bisogna:

1) Verificare se l’autorità estera richieda la legalizzazione dell’originale.

Risposta affermativa: verificare se lo Stato di destinazione del documento aderisca alla convenzione dell’Aja sulla legalizzazione tramite apostille: https://www.hcch.net/en/states/hcch-members.

Risposta negativa? Vai direttamente al punto 4.

2) Vi aderisce? Ottimo! Basta far apostillare l’originale presso l’ente italiano di emissione.

3) Adesso puoi contattare un traduttore professionista – l’ideale è un madrelingua della lingua di destinazione oppure un traduttore italiano in collaborazione con un madrelingua – che traduca il testo, asseveri la traduzione e applichi l’apostille anche sul testo tradotto.

4) Non vi aderisce? Il documento va legalizzato presso un ente consolare in Italia. 

4.a) Dopo la legalizzazione, puoi contattare un traduttore professionista – l’ideale è un madrelingua della lingua di destinazione oppure un traduttore italiano in collaborazione con un madrelingua – che traduca il testo legalizzato e asseveri la traduzione. Però dovrai verificare se una traduzione asseverata è ritenuta sufficiente dall’ente di destinazione, altrimenti dovrai rivolgerti ai traduttori accreditati del consolato.

La procedura burocratica spiegata in dettaglio

La legalizzazione dei documenti serve ad attestare che le firme del documento originale siano autentiche. Per semplificare le pratiche internazionali, è stata introdotta la traduzione con apostille. In pratica, si tratta di una postilla che, conformemente alla Convenzione dell’Aia del 5 ottobre 1961, semplifica il processo di legalizzazione.

Che cos’è esattamente una traduzione con apostille?

L’apostille in sé e per sé certifica l’autenticità della firma del funzionario. Infatti, i tribunali conservano un elenco delle firme legalizzate e possono apostillare i documenti originali destinati all’estero per assicurarne l’autenticità. Quando un traduttore giura che la sua traduzione è fedele all’originale, è sempre in presenza di un funzionario che controfirma il verbale. Tramite la traduzione con apostille si certifica che la firma di tale funzionario è autentica.

L’apostille è gratuita, l’asseverazione, invece, ha un costo fisso che generalmente è di 16€ in marche da bollo per ogni due pagine di originale.

E invece la traduzione asseverata?

La traduzione asseverata è una traduzione giurata. In italiano giuridico “asseverare” significa “giurare”, difatti il traduttore giura che il contenuto del testo di arrivo e di partenza coincidono. Così, per traduzioni da inglese, francese, russo (ecc.) IN ITALIANO basta asseverare la traduzione affinché il documento sia accettato dalle autorità italiane. In tal caso non serve applicare l’apostille al verbale di traduzione. Ciononostante, spesso bisogna aver precedentemente apostillato il documento originale presso l’ente estero che lo ha emesso. Se l’apostille (o “postilla”) sull’originale sia richiesta o meno è questione che il cliente deve porre all’ente che deciderà se accogliere o meno i documenti tradotti.

E se il mio documento è destinato all’estero?

In caso di documenti destinati all’estero, bisognerà tradurre, asseverare e, infine, far apporre l’apostille se lo Stato di destinazione del documento vi ha aderito.

Tuttavia, stati importanti come Cina e Canada non hanno aderito alla Convenzione dell’Aia. Gli enti e le istituzioni che afferiscono a tali stati generalmente accettano una semplice asseverazione. In casi simili non serve la traduzione con apostille. Ad ogni modo, il cliente è sempre bene che ponga la domanda a chi si occupa di accogliere i documenti.

Controlla gli Stati firmatari qui: https://www.hcch.net/en/states/hcch-members.

Per concludere, l’ideale, sarebbe trovare un traduttore italiano in collaborazione con un madrelingua per la rilettura/revisione del testo. Ciò diviene fondamentale in caso di documenti complessi come gli atti notarili, i rogiti, le sentenze, i contratti o le assicurazioni.

La traduzione con apostille e le traduzioni asseverate sono molto delicate, il traduttore, difatti, si assume la responsabilità penale di quanto dichiara! Sono traduzioni operate con molta cura e necessitano di professionisti molto esperti.

Vuoi saperne di più?

Guarda questo video per muovere i primi passi come traduttore giurato: 

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