Di Maria Pecciarini –

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Succede a tutti: nonostante i giorni di certosina preparazione, di meticolosa creazione di glossari e di studio intenso, durante una simultanea arriva, prima o poi, quel termine fondamentale per l’intero discorso, che non abbiamo mai incontrato prima o di cui proprio non ricordiamo la traduzione. Per mancanza di tempo o per oscurità del significato della parola, la parafrasi non è una soluzione contemplabile. Che fare?

La tecnologia arriva in nostro soccorso: una fulminea ricerca sul web ed ecco trovato l’equivalente di quel termine tecnico (TT). Infatti, oltre a tappezzare le cabine con i classici post-it e a tenere i glossari cartacei sottomano, molti interpreti adesso vedono il computer come un ulteriore alleato per il loro lavoro in simultanea.

Questo prezioso strumento, però, può diventare anche fonte di distrazione e complicare il lavoro, piuttosto che semplificarlo: ecco allora qualche spunto per utilizzarlo al meglio in cabina.

Alcuni accorgimenti iniziali

Attenzione! Prima dell’inizio della conferenza, non dimenticatevi di:

  • Presentarvi ai tecnici e rivolgervi a loro con cordialità: potreste aver bisogno del loro aiuto.
  • Verificare subito dove si trova (e se c’è) la presa per il PC, per evitare che questo si spenga proprio nel momento del bisogno.
  • Azzerare il volume del computer: alcuni siti potrebbero avere video o audio che partono in automatico, meglio evitare brutte sorprese.
  • Assicurarsi di avere una buona connessione a Internet.

Vediamo adesso più da vicino come il computer può garantirci una marcia in più durante la simultanea.

Prompting

Il “prompting” è il sostegno fornito all’interprete di turno da parte del compagno di cabina, ad esempio annotando cifre e nomi o suggerendo per iscritto possibili rese quando il collega è in difficoltà.

Da convinta sostenitrice dell’insostituibilità della grande accoppiata “carta e penna”, ritengo che sia fondamentale avere con sé il proprio blocco e una biro. Tuttavia, conosco colleghi che preferiscono usare il PC anche per il prompting: basta aprire una comune pagina Word al posto del blocchetto e il gioco è fatto.

I vantaggi? Sicuramente aumenta la velocità con cui si riesce ad annotare o a suggerire, risparmiando al collega ripetizioni o giri di parole per prendere tempo prima di riuscire a leggere ciò che è stato scritto. Inoltre, si elimina il problema della calligrafia non chiara o illeggibile, che rende l’aiuto del compagno praticamente inutile. Infine, si riduce lo spreco di carta e si evita di riempire la cabina con fogli ammucchiati o appallottolati.

È però buona prassi informarsi in anticipo, chiedendo al collega se desideri essere aiutato e quale forma di prompting preferisca: in alcuni casi, infatti, doversi sporgere per leggere bene lo schermo del computer del compagno, non avere la possibilità di cerchiare o sottolineare alcuni termini o eventuali rallentamenti del PC annullano l’utilità del prompting e creano un clima di tensione.

Tratto da una storia vera: tipico aspetto di un foglio dopo il prompting

Consultazione di glossari

Se sappiamo di aver inserito un termine in glossario ma non ne ricordiamo l’equivalente, un semplice Ctrl+F è un’operazione decisamente più agile rispetto allo sfogliare glossari con agitazione, producendo per di più rumori che possono dare fastidio al nostro ascoltatore. Conviene aprire i file contenenti i glossari e i documenti necessari prima dell’inizio della conferenza, per non dover cercare il tutto all’ultimo momento.

Un software che può agevolare il processo di consultazione è InterpretBank, ideato per facilitare il lavoro degli interpreti professionisti. Fra le sue varie funzioni, figura il ConferenceMode: una volta importato il glossario in InterpretBank (o creato direttamente con il software), è possibile consultarlo in cabina in modo estremamente funzionale. Dopo aver selezionato “Conference Modality”, è sufficiente digitare il termine ricercato, e la voce del glossario verrà trovata in tempi rapidissimi. Ecco alcune delle caratteristiche del software che facilitano la consultazione:

  • Si può impostare la ricerca statica, che richiede che si prema “invio” dopo l’inserimento del termine, o la ricerca dinamica, che invece parte in automatico non appena si inizia a digitare (ed è quella più utile in simultanea).
  • Si può scegliere che l’“input” inserito corrisponda o all’inizio della parola, o a qualsiasi parte di questa.
  • Il software ricerca anche voci del glossario che somigliano al termine inserito, nel caso siano stati fatti errori di spelling a causa della velocità.
  • Se un termine non compare in glossario, InterpretBank può cercarne la traduzione negli altri glossari inseriti e in risorse esterne.

È possibile aggiungere un termine direttamente al glossario durante l’interpretazione.

Schermata di un glossario in ConferenceMode su InterpretBank

Ricerca terminologica last minute

Soprattutto quando si traducono argomenti di natura altamente specializzata, la correttezza terminologica è un requisito fondamentale per la buona riuscita del lavoro del simultaneista. Se un TT non è stato inserito in glossario, la tecnologia può diventare una risorsa preziosa; allo stesso tempo, però, può distrarre considerevolmente l’interprete di turno e compromettere la qualità del suo lavoro. Come possiamo quindi evitare di renderla un’arma a doppio taglio?

Non abusarne

Dobbiamo ricordare che il punto di partenza del lavoro del simultaneista è la comprensione. Senza farsi prendere dal panico, bisogna concentrarsi sul contesto in cui un termine viene usato e porsi velocemente il seguente quesito: il TT è fondamentale per la trasmissione del significato del discorso, o no? Spesso, infatti, è sufficiente ricorrere alla semplificazione, che, come riporta il sito di AIIC (Associazione Internazionale di Interpreti di Conferenza), “permette […] di ottenere il massimo risultato possibile quantificabile attraverso la percezione dell’effettiva trasmissione del messaggio”.

Fare delle prove a casa

È importante verificare in anticipo se l’utilizzo del PC in cabina faccia per noi o meno: esso, infatti, costituisce un ulteriore sforzo cognitivo per l’interprete, e non è detto che tutti ne traggano beneficio. In fin dei conti, anche questa è una tecnica da affinare: bisogna esercitarsi a bilanciare gli sforzi (ascolto, comprensione, rielaborazione dell’informazione ecc.) e a prendere tempo in modo intelligente mentre si ricerca la traduzione di un TT. Se ciò ci risulta ostico nell’ambiente domestico, è improbabile che ci vada a genio nel clima di pressione e estrema concentrazione di una simultanea.

Qualche ulteriore accorgimento

Se il TT viene ripetuto più volte in un discorso, e il compagno di cabina non è in grado di suggerirne la traduzione, allora si può rendere inevitabile fare uso del PC. In questo caso, non dimenticatevi di:

  • Prima dell’inizio della conferenza, aprire le schede con tutti i siti utili alla ricerca terminologica, per averle pronte all’uso.
  • Aprire la homepage del sito dell’evento: alcuni termini possono essere già presenti lì in più lingue.
  • Inserire immediatamente in glossario la traduzione del nuovo TT (o farla inserire dal collega): in questo modo, non dovrete ripetere la ricerca.
Cronache di una simultanea italiano-inglese: i fidi dizionari online pronti per essere consultati

In conclusione, credo fermamente che la tecnologia non potrà mai sostituire la figura dell’interprete o del traduttore; tuttavia, può sicuramente diventare un nostro fido alleato e agevolare enormemente il nostro lavoro, basta sapere come usarla nel modo giusto!

Per saperne di più

Un interessante studio di AIIC sull’utilizzo del computer in cabina:

https://aiic.net/page/656/uso-del-computer-in-cabina-de-interpretazione/lang/72

Il sito ufficiale del software InterpretBank, con informazioni dettagliate, approfondimenti delle sue funzioni e video dimostrativi:

http://www.interpretbank.com/

L’autrice

Mi chiamo Maria Pecciarini e sono un’interprete e traduttrice freelance di madrelingua italiana; le mie lingue di lavoro sono il russo e l’inglese. Mi sono laureata in Interpretazione alla SLLTI (ex SSLMIT) di Forlì, e durante la mia formazione ho affinato la conoscenza delle lingue studiando e lavorando a Mosca, a Cambridge e in Irlanda. Ciò che adoro della professione dell’interprete è la varietà dei settori con cui si viene a contatto: alcuni dei campi che questo lavoro mi ha portato ad approfondire sono la moda, l’istruzione, la pasticceria, l’ecologia, macchine strumentali, l’oil e gas, lo sport, la religione e molti altri. Non esitate a contattarmi via mail o a cercarmi su LinkedIn:

Email: pecciarini.maria@gmail.com

Cellulare: +39 3282581255

LinkedIn: linkedin.com/in/maria-pecciarini-baab93170

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