Di Deborah Mastrominico –

Il lavoro dell’interprete è complesso e variegato, e presenta più sfaccettature di quanto non si creda. La comunicazione interlinguistica è infatti un elemento chiave per la buona riuscita di incontri di vario tipo, dagli affari alla salute; in molti di questi ambiti la presenza dell’interprete è ormai sdoganata, e non si fa fatica ad immaginare un’interazione in ospedale o in azienda mediata da un professionista del settore. Ci sono tuttavia degli ambiti nei quali la presenza dell’interprete è meno frequente; un esempio è certamente quello delle visite guidate nei luoghi di interesse turistico, durante le quali spesso, per gestire il multilinguismo dei visitatori, ci si avvale del supporto delle audioguide.

Tale scelta è certamente pratica, ma è davvero la soluzione che meglio rende giustizia ai soldi già spesi per l’onorario della guida turistica, per il trasporto, per la logistica, e in generale, per la riuscita ottimale di quella visita?

Soprattutto in caso di gruppi monolingue, o di gruppi che includano parlanti di due lingue diverse, la presenza di un interprete può dare moltissimo ad una visita turistica. Infatti, l’interesse del visitatore è spesso suscitato prevalentemente dagli aneddoti, dalle curiosità e dalle informazioni “out of context” che una guida locale può fornire in merito ad un determinato luogo; inoltre, è molto frequente che i visitatori vogliano fare domande o interagire con la guida.  Dunque, è evidente che le due parti devono comprendersi al meglio, perché la visita risulti un’esperienza indimenticabile.

Ma come si può integrare la figura dell’interprete in un contesto simile? Qual è il valore aggiunto che l’impiego di un professionista della comunicazione interlinguistica può portare a questo tipo di evento? Quali sono le modalità migliori per svolgere questa tipologia di servizio? E in che modo tale attività può essere condotta senza appesantire o allungare eccessivamente i tempi di una visita turistica?

Nel corso degli anni, ho avuto modo di interpretare a beneficio dei visitatori di luoghi d’interesse turistico in varie zone del mondo con grande frequenza; questa preziosa esperienza mi ha permesso di individuare una varietà di situazioni nelle quali la presenza di un interprete può davvero fare la differenza nella buona riuscita di una visita turistica, e, di conseguenza, nella soddisfazione del cliente. La varietà di casi in cui la presenza dell’interprete può essere impiegata in questo contesto è molto ampia; ci limiteremo, in questa prima parte, ad analizzare una delle casistiche più comuni: un giro turistico della città in bus con un gruppo monolingue.

Prenderemo come esempio una comitiva di impiegati di un’azienda straniera in visita in Italia per un viaggio d’incentivazione – o incentive, come viene più comunemente indicato – alle prese con un giro turistico in bus di una delle nostre città storiche. L’agenzia incaricata della logistica del viaggio avrà messo a disposizione del gruppo un bus riservato, una guida locale, un autista che segue un giro concordato in precedenza, e avrà deciso di affidare la buona riuscita della visita ad un interprete, perché desidera che il gruppo possa godere appieno delle conoscenze che la guida fornirà in merito al territorio.

Prima di tutto, l’agenzia dovrà fornire in tempi utili il programma della visita, il timing, il dettaglio dei luoghi visitati, e qualsiasi altra informazione utile alla preparazione dell’interprete; in alcuni casi, qualora la visita copra più di una giornata, la guida e l’interprete potranno essere messi in contatto diretto, in modo da organizzare il lavoro al meglio.

Il giorno in cui si svolgerà la visita, un accorgimento necessario sarà quello di lasciare liberi i primi due posti sull’autobus, possibilmente i più vicini all’attacco del microfono: uno per la guida, e l’altro per l’interprete, che si siederà accanto, armato di penna e del fedele blocchetto per la consecutiva. Secondo la mia esperienza, è infatti questa la modalità che meglio si presta allo svolgimento di questo tipo di lavoro: la traduzione in consecutiva di brevi interventi della guida (due minuti in media) nella lingua straniera, permette infatti di conservare la dinamicità della visita, riducendo le tempistiche di attesa tra un intervento e l’altro per i visitatori, e consente di aggirare l’ostacolo della simultanea in bidule, resa difficoltosa dai rumori di sottofondo e dal movimento del mezzo. Utilizzando questa modalità, tutte le informazioni fornite dalla guida saranno restituite al pubblico nel modo migliore, grazie alla conoscenza della lingua dell’interprete; anche gli aneddoti storici e folcloristici, che vengono spesso utilizzati dalle guide esperte per catturare l’attenzione del visitatori, verranno restituiti conservando tutto il loro significato, e susciteranno nel pubblico straniero lo stesso sorriso che avrebbero regalato agli ascoltatori in lingua originale, rendendo la visita interessante e molto più apprezzata. Inoltre, l’interprete potrà fungere da tramite linguistico tra la guida e i visitatori per quanto riguarda domande e curiosità da parte di questi ultimi.

Proprio questi dettagli sono spesso infatti l’ago della bilancia che stabilisce l’indice di gradimento di questo tipo di esperienza: se i visitatori saranno riusciti a comprendere tutte le informazioni, a divertirsi, e ad ottenere risposta alle loro più disparate curiosità, porteranno con sé un ricordo positivo della visita, e il cliente sarà più propenso ad affidare all’agenzia l’organizzazione dei futuri viaggi d’incentivazione.

La presenza dell’interprete porterà quindi molteplici benefici a tutte le parti interessate: al cliente, perché i suoi impiegati saranno soddisfatti della visita effettuata; all’agenzia che lo ha incaricato del servizio, perché la soddisfazione del cliente si rifletterà positivamente sui futuri contatti; alla guida, perché potrà esprimere appieno la sua professionalità ed expertise, lasciando ad altri l’incombenza di tradurre nella lingua straniera tutti i dettagli, le curiosità, le piccole chicche che potrà regalare ai visitatori.

Anche nel turismo l’interprete si dimostra quindi un alleato prezioso, un valore aggiunto insostituibile per la riuscita ottimale anche di questo tipo di eventi.

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